Domenica 29 maggio 160 ciclisti con le pettorine gialle della Fiab, a tratti coperte da mantelle a difesa dal freddo e dalla pioggia, hanno percorso le rive del fiume “sacro alla Patria”, per 65 km dell’anello Ponte di Piave-Ponte della Priula.
L’andata sulla riva destra piuttosto impegnativa, su tracciato in gran parte a fondo sassoso e ghiaioso; il ritorno più agevole sulla riva sinistra perché quasi tutto su fondo asfaltato o in terra battuta su prato. Pausa pranzo a S. Lucia del Piave, dove la bravissima Pro Loco ha offerto ai ciclisti un apprezzato piatto di maccheroni.
Escursione molto gradevole e festosa nella campagna trevigiana, tra i vigneti che producono i rinomati rossi delle “grave”, bianche ghiaie caratteristiche rilasciate nei secoli dal fiume nel vasto bacino, gli spazi aperti ricchi di biodiversità e i ricordi della Grande Guerra, segnata da frequenti cippi lungo il percorso e dal maestoso mausoleo di Ponte di Piave.
La manifestazione, organizzata da Fiab Veneto con la partecipazione di tutte le Fiab provinciali, aveva soprattutto lo scopo di promuovere il piano di recupero di una viabilità coordinata dei vari tratti locali e connessa alle direttrici della rete viaria e ferroviaria regionale.
Il piano è stato illustrato dagli interventi degli amministratori e dai tecnici in molte località lungo il percorso e, in modo molto ampio e particolareggiato, nell’incontro finale con la sindaca di Ponte di Piave Paola Roma.
Il progetto è molto ambizioso ed impegnativo e l’augurio di Fiab è che possiamo passare molto presto dall’aria della “Leggenda del Piave” che evocava “non passa lo straniero” all’auspicio “ben venga lo straniero”. Significherebbe che questa terra, che ha vissuto un secolo fa l’orrore della guerra e l’odio fra i popoli, diventa luogo di incontro e di amicizia fra i popoli, lungo una magnifica rete di percorsi ciclabili.